Rafforzare la capacità degli enti di co-progettare. Questo l’obiettivo che ha dato origine al partecipato e apprezzato percorso formativo, proposto da CSV Belluno Treviso e svoltosi sui territori bellunese e trevigiano da dicembre a febbraio, in collaborazione con Sociolab – Società Cooperativa e Impresa Sociale.
67 i cittadini partecipanti, in rappresentanza di 48 enti del Terzo settore e anche un Comune, agli 8 incontri organizzati per scoprire di più su questo importante strumento con duplice obiettivo: favorire la condivisione di competenze ed esperienze, e ottimizzare l’utilizzo delle risorse in campo.
Gli enti partecipanti erano 24 per la provincia di Belluno e 25 per quella di Treviso, e si è trattato nello specifico di 22 Organizzazioni di volontariato (Odv), 21 Associazioni di promozione sociale (Aps), 1 Ente filantropico, 1 Comune e 4 associazioni di altro tipo (non iscritte al Runts). Diversi gli ambiti di azione dei partecipanti: dalla disabilità alla cultura, dai migranti all’ambiente, passando per marginalità sociale e cooperazione ed altri ancora.
Ai tavoli di Belluno e Treviso, gli enti del Terzo settore presenti si sono confrontati su possibili progetti concreti, inerenti la propria sfera d’azione. Ad esempio, nell’area della disabilità, si sono sviluppate progettualità sul tema del “Dopo di noi” (accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine di persone fragili), e su azioni di prevenzione dall’isolamento e dalla solitudine di soggetti con difficoltà. Correlato a tali necessità è il tema dell’abitare, per il quale sono emersi confronti su co-housing e soluzioni di sostegno. Sono state portate avanti poi riflessioni sul supporto ad anziani (con attività di socializzazione) e giovani (prevenzione del disagio, gestione dei conflitti peer education con spazi di ascolto nelle scuole); sul socio-sanitario (favorire l’empowerment lavorativo e abitativo delle persone sole e/o con difficoltà riconosciute), su ambiente (attivazione di percorsi cicloturistici, formazione) e su persone con background migratorio (necessità di formazione e occasioni di scambio culturale e linguistico).
I partecipanti sono stati coinvolti in diversi step, dall’importanza dell’ascolto attivo all’analisi dei problemi dalla progettazione di soluzioni alla sperimentazione in gruppo.