“Sconfinamenti”, il progetto di rete per contrastare le povertà educative

Già 450 ragazzi coinvolti in laboratori creativi, campi estivi, eventi e incontri, attività sportive e dopo scuola: è il bilancio dei primi mesi di attività di “Sconfinamenti. Uscire dai propri confini per crescere una comunità educante”, progetto di rete che coinvolge 18 partner tra enti pubblici e del Terzo Settore sul tema delle povertà educative, andando dunque ad agire direttamente sul fenomeno del disagio giovanile emergente negli anni post pandemia.

Il progetto, avviato a novembre 2022 e della durata triennale, è sostenuto dall’Agenzia per la Coesione Territoriale e finanziato nell’ambito del FSC – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, con 313.446 euro su un totale di 403.000 euro complessivi, tra i quali anche un contributo di Fondazione BCC Pordenonese. Il progetto si rivolge a ragazzi e ragazze di età compresa tra gli 11 e i 17 anni e si realizza nei comuni di Casale sul Sile, Casier, Silea e nei quartieri di San Lazzaro e di San Zeno a Treviso.

“Sconfinamenti” ha come capofila Volontarinsieme Odv e come partner Csv Belluno Treviso, AUlss 2 Marca Trevigiana, Veneto Lavoro, i Comuni e gli Istituti Comprensivi di Casale sul Sile, Casier e Silea, l’Istituto comprensivo n. 3 “Felissent” di Treviso, l’istituto professionale “Fabio Besta” di Treviso, e le associazioni APS Sogno Numero 2 Anteas, Federazione Mani Tese ETS, Fondazione Pime Onlus, NATs per… OdV, Servitium Emiliani Onlus e UISP Comitato Territoriale Treviso-Belluno APS.

«Un progetto concreto e efficace quello di “Sconfinamenti”: concreto perché risponde all’obiettivo di creare occasioni multidiscipinari, attraverso molteplici iniziative delle comunità locali, per il coinvolgimento di giovani che vivono in situazioni di povertà educativa; efficace per i risultati raggiunti, che si leggono nei numeri ma anche nei casi di successo già registrati», dichiara il Direttore Generale del Csv Belluno Treviso Sergio Maset. «Nello specifico l’impegno del Csv Belluno Treviso si evidenzia nei confronti del volontariato attivo, cioè nella promozione di esperienze di cittadinanza attiva di giovani, e nella costruzione delle comunità educanti in cui enti del Terzo settore, enti pubblici, istituti scolastici, realtà del profit lavorano in sinergia per contrastare il disagio giovanile».

A partire dal tema della povertà educativa e della dispersione scolastica, aggravato dall’emergenza sanitaria, “Sconfinamenti” si pone come obiettivo finale la costruzione e il rafforzamento di una comunità educante aperta e inclusiva, capace di attivare tutti i luoghi e le occasioni in cui si crea il rapporto con i giovani: la scuola, la famiglia, lo sport, i quartieri, le associazioni e le istituzioni del territorio. Tutto questo attraverso la valorizzazione delle passioni, degli interessi e delle idee dei ragazzi, affrontando e gestendo insieme a loro anche paure e disagi, nell’ottica di prevenire situazioni a rischio. La programmazione prevede il coinvolgimento di 2.500 under 17 (320 in situazione di povertà educativa e 150 con bisogni educativi speciali), 500 nuclei familiari e 345 tra insegnanti ed educatori. Nel concreto il progetto si declina in 7 diversi filoni di intervento che, intrecciando tempi e spazi dentro e fuori la scuola e mettendo in rete le diverse realtà del territorio, “sconfinando” di fatto limiti geografici e di competenza, coinvolgano tutta la comunità nel sostenere i ragazzi e le ragazze nella loro crescita individuale e collettiva, con particolare attenzione alle situazioni di vulnerabilità e marginalità.

“Cittadinanza educ-attiva” è il primo dei 7 ambiti di intervento nel quale si struttura il progetto e che ha già visto il coinvolgimento di 340 studenti, 110 docenti e 6 operatori nella proposta di percorsi in classe dedicati alla cittadinanza attiva. Obiettivo di questi percorsi è quello di favorire il senso di appartenenza alla comunità, la partecipazione, la solidarietà e l’inclusione. L’azione “Spazio ascolto”, in fase di avvio, vedrà invece un’attività di formazione per i docenti sulle dinamiche di gestione del gruppo classe basate su empatia, ascolto e relazione tra studenti e docenti e incontri formativi e di supporto per i genitori, per un totale di 400 ore. A partire dal presupposto che lo sport è un importante agente di inclusione, integrazione e di partecipazione alla vita aggregativa, “Sport per tutti” prevede l’organizzazione di attività sportive pomeridiane ed estive, nonché il sostegno allo sport gratuito e alla formazione di associazioni e gruppi sportivi. Grazie alla collaborazione con UISP e al supporto di 8 operatori sono stati già stati realizzati, nelle scuole partner del progetto, laboratori e corsi dedicati in particolare agli sport urbani – parkour, skate e street bike – a cui hanno preso parte 200 ragazzi e ragazze. Sempre nella prospettiva di incentivare l’attività sportiva tra i giovani, è prevista l’organizzazione di una festa dello sport di strada, denominata Treviso Street Sport Festival.

Attività di doposcuola e tutoraggio scolastico, laboratori creativi pomeridiani di teatro, psicomotricità, fotografia e intercultura sono le attività previste dal filone “A fianco della scuola”, finalizzato a promuovere esperienze positive di aggregazione, stimolando gli interessi e valorizzando le competenze dei partecipanti. Dei 10 laboratori totali previsti dal progetto, ne sono attualmente stati realizzati 3 a cui hanno preso parte 30 studenti, mentre altri 60 hanno usufruito dell’attività di doposcuola, per un totale di 120 ore di attività. Circa 150, invece, i ragazzi e le ragazze intercettati tramite l’educativa di strada, azione che ha come referente l’Ulss2 Marca Trevigiana e che prende il nome di “On the Road”. Utilizzando un camper a supporto, l’obiettivo è quello di agganciare i giovani nei loro luoghi di ritrovo e, tramite il lavoro degli educatori e lo strumento dei questionari – già un centinaio quelli raccolti – capirne aspettative, desideri e interessi, sostenendoli nella costruzione di relazioni significative al fine di prevenire situazioni di disagio e isolamento. “Esperienze in campo” raccoglie invece una serie di azioni finalizzate a offrire occasioni di partecipazione e socializzazione nel contesto extrascolastico. Nel corso dell’estate sono quindi stati organizzati, grazie al lavoro di Manitese e Pime, campi estivi, residenziali e diurni, uscite, giornate ecologiche ed eventi, ai quali hanno preso parte circa 75 ragazzi.

“Ci vuole un villaggio”, il settimo filone di intervento, rappresenta l’obiettivo finale e l’output di progetto di “Sconfinamenti”: la creazione di una rete territoriale per promuovere nuove forme di partecipazione e sostenere i percorsi di crescita degli adolescenti, in particolare di quelli con bisogni speciali e a rischio devianze e abbandono scolastico, attraverso l’organizzazione di iniziative ed eventi che coinvolgano tutta la comunità. Rientra in questo ambito anche l’ideazione e la sottoscrizione di un Patto educativo di Comunità che, unendo istituzioni, mondo scolastico e realtà del Terzo Settore, possa realmente affrontare con adeguati strumenti una sfida educativa che coinvolge tutti gli attori del territorio e la cittadinanza.

Inoltre, per l’anno scolastico 2023/2024, sono appena state sottoscritte le convenzioni con gli istituti scolastici partner di progetto per l’inserimento delle attività proposte da “Sconfinamenti” nei Piani Annuali di Formazione.

 

 

Contattaci per informazioni