Aido sezione di Treviso celebra 50 anni di attività

Diffondere la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule per trovare sempre nuovi volontari, salvando così la vita a tanti riceventi. Questa la ragione di agire della sezione provinciale di Treviso di Aido (Associazione Italiana per la Donazione di Organi), che quest’anno festeggia il cinquantesimo anniversario di attività.

L’ANNIVERSARIO

Quasi 36 mila associati e 42 gruppi comunali: sono queste le importanti cifre riguardanti la provincia di Treviso e ricordate in occasione del festeggiamento per le cinquanta candeline.

Numeri dunque sempre in costante aumento per quanto riguarda i soci (dai 35.512 del 2021 ai 35.903 del 2022; erano 34.348 dieci anni fa, nel 2013) così come per le donazioni che registrano un dato in ascesa che si avvicina a quello regionale (+6,2% nel 2022 rispetto al 2021 secondo il report del Centro nazionale trapianti rilasciato a gennaio 2023).

Un’attività dunque fortunatamente in salute, ma che necessita comunque di continuo ricambio di volontari.

Un po’ di storia

Fu Italo Donner, padre dell’attuale presidente Mario, a fondare la sezione trevigiana dell’Aido l’8 febbraio 1973 presso la Casa dello Studente, alla presenza del fondatore dell’Aido nazionale Giorgio Brumat. La sua idea, allora innovativa, era di dare vita a un’associazione che potesse diffondere la “filosofia del dono” cioè che le persone, post mortem, potessero alleviare sofferenze di altri attraverso il dono di una parte di se stessi, anche se il discorso di allora era circoscritto ai soli reni.

«Portare avanti questo intento, nel corso di 50 anni di attività, non è stato certo semplice – dichiara il presidente Aido Treviso Mario Donner – Quanta fatica, allora e ancora oggi, per diffondere questo messaggio etico e civico, semplice da capire, un po’ meno da sedimentare. Nel tempo abbiamo visto grandi passi in avanti, in particolare con la libera scelta del cittadino, che, nell’ufficio anagrafe del proprio comune di residenza, può dare il proprio consenso alla donazione; questo ha reso più semplice le modalità di adesione, ma incidere nella coscienza delle persone è invece sempre più arduo».

Le attività oggi

Molte le attività messe a segno oggi con tali obiettivi, dalle conferenze sul tema promosse da Aido Treviso, di concerto con altre associazioni legate al dono, alle diverse visite-studio alle Fondazioni Banca degli Occhi di Mestre e Banca dei Tessuti di Treviso, alle attività promozionali in diverse manifestazioni ed eventi.

Tanti gli enti, le associazioni, i volontari che hanno contribuito in questi anni alla crescita, da vertici e personale delle strutture ospedaliere all’apparato statale che si occupa del celere trasporto degli organi.

«In particolare – aggiunge Donner – un sentito ringraziamento va ai tanti volontari che si sono impegnati e si prodigano nel diffondere il messaggio di Aido. Sono loro, che al pari dei riceventi, ci danno la forza di continuare».

Lo scorso 23 aprile è stata promossa un’importante celebrazione: dopo la Messa officiata dal Vescovo Michele Tomasi in memoria dei donatori, si è svolto il raduno dei labari delle province del Veneto. Un corteo, con in testa la Banda di Villorba e il gonfalone del Comune di Treviso, aveva attraversato il centro di Treviso, dalla Cattedrale fino al Palazzo dei Trecento, dove era stata esposta anche la Lamborghini della Polizia di Stato, spesso adibita al trasporto di organi. La ricorrenza è stata celebrata anche con un inedito concerto con l’Enjoy Orchestra che si è svolto sabato 17 giugno presso il Teatro comunale “Mario del Monaco”. Nell’occasione sono stati anche premiati alcuni cortometraggi realizzati dalle scuole nell’ambito di un concorso di Aido.

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