Presentazione del libro di Giovanni Trimeri “Voci del verbo cancellare”

Promossa dalle associazioni Tutti in campo di Feltre, A.I.T.SA.M. e Blhyster di Belluno, con il patrocinio del Comune di Feltre, domenica 10 marzo 2024 alle ore 17.00, nel Campus “T. Merlin” (ex ospedale psichiatrico) – Palazzina Bonsembiante, Borgo Ruga 30 – Feltre, si terrà la presentazione del libro di Giovanni Trimeri “Voci del verbo cancellare” (Ronzani editore), con il seguente programma:

• Saluti delle autorità;
• introduzione di Loris Scopel, presidente dell’associazione Tutti in campo;
• contributo del referente dell’A.I.T.S.A.M. sezione di Belluno;
• interventi dell’editore Beppe Cantele e dell’autore;
• letture di Barbara Gallon e Silvana Vignaga.

Coordina il giornalista Nicola Maccagnan.

Sarà allestita una piccola mostra estemporanea di libri, fotografie e materiali attinenti l’ex ospedale psichiatrico e disegni eseguiti durante i laboratori d’arte dell’ass. Tutti in campo.

Voci del verbo cancellare

È la storia dell’ex barista dell’ospedale psichiatrico provinciale di Feltre che torna dopo molto tempo a visitare il luogo in cui ha lavorato per alcuni anni, prima della legge 180/78. L’ambiente racchiuso entro mura antiche oggi è in maggior parte ex: ex convento, ex manicomio, ex ospedale psichiatrico, ex residuo psichiatrico. Il narratore recupera nella memoria le esperienze vissute e udite dagli stessi ospiti e dagli operatori, nonché le testimonianze scritte e orali di medici, infermieri e romanzieri. Il tutto è racchiuso tra il 1904, anno di approvazione della prima legge sui manicomi e il 1978. La vita dell’ospedale subisce e riflette l’andamento della società civile: due guerre mondiali, il boom economico, l’antipsichiatria, l’espulsione dalla società degli “improduttivi”, il Sessantotto della svolta, il creativo 1977 e il 1978 di sangue, di utopie e di fondamentali innovazioni legislative. Fra testimonianze drammatiche e sorridenti aneddoti, che si intersecano con alcuni fatti del secolo scorso e della vita dell’autore, si giunge alla chiusura dell’ospedale con i familiari che rifiutano i congiunti ex pazienti, lo spaesamento di questi ultimi, la loro solitudine negli ospizi e il gelo nelle piazze e nei bar dei paesi. Il libro si avvale della ricognizione fotografica del luogo di Matteo Scarpa e di una mappa di massima dell’ex O.P., curata da Giovanni Sogne.