Un lungometraggio per informare, prevenire e contrastare la violenza di genere. Non solo: sono stati portati avanti incontri nelle scuole e con persone detenute per riflettere sul tema. Sono i risultati del progetto “Sui Generis” finanziato all’interno del bando per la co-progettazione sociale 2021 del Csv Belluno Treviso. Coinvolte nel progetto le associazioni Jabar, Centro Studi e Ricerche FormArte, Danzaoltre, Aics Belluno, Associazione Veneta Insieme verso nuovi orizzonti.
Il progetto mirava a produrre un effetto di conoscenza e presa di coscienza sulla violenza di genere, coinvolgendo anche persone che fossero stati attori o testimoni di violenza nel loro percorso, e allo stesso tempo giovani adolescenti degli istituti secondari della provincia di Belluno. Per fare questo si è lavorato su due piani: reale e virtuale. Nel concreto sono stati organizzati degli incontri negli istituti scolastici, promossi dal circuito “A scuola di libertà” seguito dall’associazione Jabar, con lo scopo di riflettere sul tema della violenza e coinvolgere in futuro altri giovani potenzialmente interessati. Accanto a questo, si è lavorato su attività multimediali e di script legate alla produzione di un lungometraggio. Un centinaio di soggetti sono stati coinvolti nelle diverse fasi realizzative: dall’ideazione del copione, dall’interpretazione alla scenografia fino alla coreografia, regia, montaggio, e altro.
La conclusione è stata la nascita del lungometraggio “Niente è come sembra”, prodotto da associazione Jabar e FormArte con il patrocinio del Comune di Belluno, scritto e diretto da Massimo Ferigutti, volto a generare anche nel pubblico di spettatori percorsi di riflessione circa le azioni che compiamo e su come queste a volte possano sconfinare nella violenza di genere. «Proprio il processo produttivo del film è stato il momento più importante per il coinvolgimento di giovani proattivi interessati al tema e per rafforzare la collaborazione tra i partner», dichiara la presidente del Csv Belluno Treviso Elisa Corrà. «La formazione nelle classi come anche gli incontri volti alla realizzazione del lungometraggio sono stati momenti fondamentali di coinvolgimento dei giovani del territorio con obiettivo la diffusione di attività legate alla conoscenza del contrasto della violenza di genere ma anche alla decostruzione di stereotipi legati a tale tema».
«Nel trattare e contrastare la violenza di genere siamo partiti da analisi e obiettivi sovranazionali per mettere a fuoco il contesto in modo più circoscritto. A livello globale il raggiungimento dell’uguaglianza di genere rappresenta uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda Onu 2030», aggiunge Massimo Ferigutti, referente per FormArte. «Così abbiamo declinato il progetto sul locale, proponendo un copione ambientato in diverse zone della provincia di Belluno, e sviluppandolo attraverso una scelta espressiva, il linguaggio cinematografico, capace di parlare a molti e coinvolgere le giovani generazioni».
All’interno della produzione non viene trattato in maniera esclusiva il tema della violenza contro la donna, ma si fa riferimento anche alle tematiche della violenza nelle carceri, dell’omosessualità, della discriminazione sui social network, il tutto con l’obiettivo di fare scaturire una riflessione su tali episodi.
Nello specifico, oltre a Jabar – che, dopo la parte formativa, ha fornito consulenze mirate per le modalità in cui trattare il tema della discriminazione -, FormArte si è occupata dell’accompagnamento nella realizzazione dello script, della gestione tecnica delle riprese, di video editing, e altro. Danzaoltre dell’ideazione delle coreografie e del coordinamento del corpo di ballo. Aics Belluno, Associazione Veneta Insieme verso nuovi orizzonti e Comune di Belluno del supporto tecnico-logistico nelle fasi di produzione.
Il lungometraggio sarà presentato in anteprima assoluta mercoledì 19 giugno alle 20.30 al Teatro “Dino Buzzati” di Belluno.
Nel cast figurano, tra gli altri, Valeria Pegoraro, Alice Colli, Ilias Pefkos, Matilde Pin, Mattia Zerbinati, Matilde Pellizzari, Marta Della Lucia, Roberto Faoro, Jessica Da Re.
L’ingresso è libero ma su prenotazione cliccando qui.
Per i temi trattati il film è sconsigliato ai minori di 16 anni.