Il decreto Milleproroghe, approvato ieri dal Governo, ha confermato il rinvio dell’applicazione del nuovo regime di esenzione per gli Enti del Terzo Settore al 10 gennaio 2026, così come era stato anticipato come impegno a fine novembre dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo.
Ricordiamo che dal 1° gennaio 2025 sarebbe scattato per gli Enti del Terzo Settore – su indicazione dell’Unione Europea – il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione Iva con inevitabili ripercussioni sugli stessi enti.
Così, sul tema, dichiara la presidente del Csv Belluno Treviso Elisa Corrà:
«Si utilizzi da subito il tempo del rinvio per svolgere una seria analisi degli enti coinvolti. Serve fare chiarezza sugli enti concretamente assoggettati e fornire loro un’adeguata e precisa informazione affinché siano preparati agli adempimenti necessari, evitando loro almeno l’incertezza. Vanno inoltre individuati, in accordo con l’Unione Europea, condizioni e limiti ragionevoli entro i quali gli Ets possano rimanere nell’ambito dell’esclusione. Va fatta chiarezza su quali sono le condizioni per le quali scatta l’obbligatorietà in modo da poter tranquillizzare le centinaia di piccolissime associazioni di volontariato e di promozione sociale che dovrebbero ragionevolmente restare escluse da questo obbligo. Non è ragionevole pensare che il cambio di regime Iva debba coinvolgere oltre 590 Ets sul territorio bellunese e 1600 su quello trevigiano. Per questo ci vogliono da subito informazioni chiare».