Permettere a persone con background migratorio, in particolare donne, della provincia di Treviso di attivare la propria creatività e integrarsi, partecipando a corsi di cucito e di microimprenditoria, e ad attività di tipo amministrativo e culturale.
È questo l’obiettivo del progetto “Socialità, Bellezza, Solidarietà” con referente promotore l’associazione trevigiana I Care Veneto Odv, proposto nell’ambito del concorso di idee 2024 promosso dal Csv Belluno Treviso.
Iniziato in questi giorni, il progetto proseguirà per tutto il 2025 con diversi obiettivi rivolti alle persone coinvolte: in primis, un accompagnamento all’abitare e alla gestione del bilancio familiare, poi la guida alla conoscenza delle istituzioni locali e del loro funzionamento; ancora, una formazione al cucito e alla microimprenditoria per favorire l’autonomia delle donne.
«Nell’ambito del nostro consueto operato nel quartiere San Paolo – spiega Liana Manfio, referente del progetto per I Care Veneto di Treviso, riferendosi alle tante iniziative territoriali messe a segno nel tempo dall’associazione per i cittadini immigrati – abbiamo rilevato come vi sia la necessità, in particolare per le donne immigrate, di raggiungere un migliore livello di socialità e, allo stesso tempo, di aumentare le proprie competenze, sia manuali che di conoscenza dell’ambiente in cui sono inserite».
Dunque le fasi concrete di attivazione tenderanno, per quanto riguarda le logiche dell’abitare, ad incentivare una convivenza serena in ambito condominiale avendo cura di educare alle norme esistenti in materia e alle regole del buon vicinato tramite incontri dedicati in collaborazione con le istituzioni locali, rivolti ad almeno venti nuclei familiari, e un accompagnamento personalizzato in casi di emergenza.
Per accrescere un senso di appartenenza al territorio, saranno organizzate in primavera delle visite guidate alle strutture amministrative del Comune di Treviso, con illustrazione delle modalità di gestione, e anche alle bellezze architettoniche della città di Treviso.
Infine, per favorire la socialità e insegnare competenze specifiche, è stato avviato un laboratorio di cucito presso lo spazio Bisciò di viale Francia. Il corsi si svolge due volte a settimana, il lunedì e il giovedì, e vi partecipano una decina di donne, in particolare immigrate, con l’obiettivo di imparare le tecniche base del cucito, ma anche di socializzare accrescendo quindi l’integrazione nel territorio. Nel corso del 2025 saranno organizzati incontri con esperti sul tema della piccola imprenditoria locale, fornendo nozioni sulle realtà esistenti ma anche dando delle direttive sulla corretta gestione del bilancio familiare.
«Sosteniamo favorevolmente questo progetto in supporto alle donne con background migratorio della provincia di Treviso. Siamo consapevoli delle sfide che molte affrontano nel loro percorso di integrazione e siamo fermamente convinti che la socializzazione e l’autonomia siano strumenti fondamentali per l’inserimento sociale ed economico», dichiara Elisa Corrà, presidente del Csv Belluno Treviso. «Ricordiamo che il progetto, come gli altri selezionati nel nostro concorso di idee, cinque per la provincia di Treviso e quattro per quella di Belluno, viene sostenuto in quanto si basa sulla progettazione in rete per un obiettivo comune, in questo caso con finalità sociale».
Il progetto si avvale della collaborazione di associazioni partner: Auser Cittadini del Mondo Odv, Auser Il Chicco di Grano Odv, Aion Aps, Amore e Charity Organisation Odv, tutte coinvolte nelle diverse fasi di realizzazione.
Le diverse iniziative sono aperte, fino a esaurimento dei posti, alla cittadinanza. Per informazioni rivolgersi al mattino ai seguenti contatti: info@icareveneto.org, 0422 435622.